Uno degli obiettivi del mio studio e del mio lavoro è quello di insegnare che il turismo è una scienza che si può veicolare, trasformare, creare dove non c’è. Tutti i fenomeni che stanno dietro al successo turistico di una destinazione sono un insieme di molti elementi. Non basta organizzare il singolo evento, per quanto ricco di soddisfazioni, per fidelizzare il turista e dargli lo stimolo per ritornare e diventare “cliente” di un territorio o di un privato. Per creare reddito e posti di lavoro. Non basta attendere che il tempo faccia il suo corso naturale senza dare quegli stimoli in più assolutamente necessari.
Da dove vengono gli stimoli?
Da noi, dal territorio, dalle persone, dagli imprenditori, dai politici, dagli studenti e dai giovani.
Il turismo, dove non c’è, si può creare anche e soprattutto cominciando a sedersi intorno ad un tavolo. Non ci si può, però, improvvisare “esperti” e il mix perfetto per raggiungere dei risultati anche senza essere marketers professionisti è un buon equilibrio di approfondimento ed esperienza sul campo.
Personalmente ho studiato marketing del turismo ormai dodici anni fa in un noto college londinese. Il college, contrariamente ai corsi universitari italiani, tende a dare una formazione iper-specialistica su argomenti trattati invece superficialmente nei percorsi di studio universitari più generici. E’ la tipica mentalità anglosassone quella di specializzare al massimo i propri studenti così da renderli veri esperti in qualcosa e non tuttologi del tutto. Non per tutte le materie questa è la filosofia giusta, ma per ciò che riguarda il marketing, l’economia applicata e il turismo, ritengo che lo sia. Nonostante negli ultimissimi anni nel nostro Paese si stiano diffondendo facoltà universitarie a offerta formativa turistica, gli stessi studiosi ritengono che tali corsi non abbiano raggiunto ancora un buon equilibrio dei vari aspetti della materia, se non in rari casi (ottimo esempio è il progetto RTBicocca dell’Ateneo di Milano Bicocca – Dip. di Scienze Economico Aziendali).
Un fenomeno molto interessante è il numero sempre maggiore di scuole superiori, commerciali o professionali, che affrontano le scienze turistiche (marketing, economia, diritto del turismo) come materia di studio. Essenziale però è calare gli studenti dei singoli Istituti nella loro realtà circostante e che comincino a pensare concretamente a come aiutare la riqualificazione della propria area anche attraverso la programmazione ed il lavoro sul campo.
La nostra terra, la Sabina, ha la fortuna di essere ricca di giovani capaci ed insegnanti volenterosi e Laboratorio del Turismo vuole dare il suo contributo anche alla formazione extra scolastica per dimostrare come queste materie siano necessarie ed attuali e come possano diventare affascinanti quando si riferiscono al proprio territorio.
Fra le mie proposte ci sono quindi:
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Credo fortemente che diffondere la cultura del turismo sia il primo passo per creare benessere su più livelli e sarebbe bello poter guardare un giorno la nostra terra con gli occhi del turista soddisfatto e poter dire: “è anche merito mio”.
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